Il cancro della vescica è una malattia degenerativa che origina dalle cellule del rivestimento interno della vescica denominato urotelio.
Le cellule uroteliali sono delle cellule piatte, disposte su più strati, quelle più superficiali tendono a staccarsi e quindi ad essere trasportate a valle dal flusso delle urine quasi fossero delle foglie trasportate dal vento.

   

01. Vescica sana

02. Vescica con tumore papillare
03. Vescica con tumore papillare e uroteliale

Questo fenomeno è detto “esfoliazione” ed avviene allo stesso modo sia per le cellule normali invecchiate che per quelle tumorali facendoci comprendere come il cancro della vescica che può nascere come “primitivo” (originando dalla vescica), può anche essere “secondario” ad una localizzazione più alta situata a livello renale o ureterale o diventare la causa di “ripetizioni secondarie” a monte (uretero – renali) o a valle (uretra).

Non è stato provato un fattore ereditario significativo così come per altre patologie neoplastiche mentre fattori favorenti sono:

Cistite cronica ed altre infezioni
Fattori ambientali e professionali
Fattori alimentari
Stile di vita (il fumo di sigaretta in particolare)
Radioterapia

Per saperne di più, visita la sezione: CAUSE


Chi colpisce il cancro della vescica?
Storicamente il cancro vescicale era tre volte più frequente nell’uomo che nella donna; attualmente questo rapporto si è ridotto parallelamente all’aumentato consumo di sigarette da parte delle donne.
Colpisce in genere le persone di mezza età e gli anziani.
Tuttavia negli ultimi anni si è assistito ad una sempre maggiore precocità di insorgenza.


Il cancro della vescica è la tappa finale di una lunga serie di passaggi di trasformazione del normale epitelio di rivestimento interno dell’apparato urinario.

Quali sono le varianti del cancro della vescica?
Carcinoma in Situ (CIS)
Carcinoma Uroteliale o a Cellule Transizional
Carcinoma a Cellule Squamose
Adenocarcinoma

Per saperne di più, visita la sezione: ISTOLOGIA


Quali sono i sintomi precoci del cancro della vescica?
Ematuria: la presenza di sangue in forma microscopica (microematuria) o macroscopica (macroematuria).
Un’ematuria non va mai trascurata.



Disturbi della minzione: frequenza, urgenza e dolore nella minzione.

Per fare diagnosi dei tumori vescicali esistono diversi esami specifici di diverso livello in relazione all’impegno del paziente della struttura sanitaria erogante.

Esame urine, citologia urinaria ed ecografia rappresentano esami di 1° livello, mentre l’UROTC e la cistoscopia insieme alla FISH sono esami di 2° livello.

Per saperne di più, visita la sezione: SINTOMI E DIAGNOSI


Una volta accertata l’esistenza di un cancro della vescica occorre stabilirne lo stadio clinico ovvero chiarirne alcuni caratteri fondamentali: l’aggressività, l’estensione e il numero di lesioni, l’eventuale infiltrazione della parete sottostante e le eventuali metastasi contigue o lontane.
La corretta “Stadiazione Tumorale” suggerisce il trattamento da fare (medico o chirurgico).

Per saperne di più, visita la sezione: STADIAZIONE


Il trattamento endoscopico (TURV) ha un valore curativo nei casi di tumori non infiltranti la parete vescicale, ma può avere anche solo valore diagnostico nei casi in cui il tumore, infiltrando la parete, necessiti di una chirurgia demolitiva maggiore.

La Cistectomia radicale, ovvero l’asportazione completa di vescica, prostata e vescicole seminali, rappresenta l’intervento di elezione nei casi di tumore infiltrante o a elevata aggressività e plurirecidivo.


Nei casi di malattia superficiale a medio-alto rischio o plurirecidive il paziente dopo la TURV viene sottoposto a una terapia adiuvante endovescicale.
In questi casi al paziente viene introdotto in vescica mediante catetere vescicale un farmaco chemioterapico (che ha tossicità diretta su eventuali cellule tumorali) o immunoterapico (che ha tossicità mediata dal sistema immunitario sulle eventuali cellule tumorali).


Infine, la cistoscopia a fluorescenza o fotodinamica (Photo Dynamic Diagnostics - PDD) è una tecnica di indagine endoscopica che migliora del 40% il rilevamento di lesioni tumorali vescicali rispetto alla tecnica tradizionale a luce fredda.
Consiste nel migliorare il contrasto visivo tra le cellule benigne e maligne sfruttando l’interazione tra una luce specifica (illuminazione della vescica con luce blu) e una sostanza fotosensibile dotata di forte affinità per le cellule tumorali.


Per saperne di più, visita la sezione: TERAPIA

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