Eiaculazione precoce (EP)
L’eiaculazione precoce è la più frequente disfunzione sessuale maschile. Tuttavia, pur affliggendo circa il 20% della popolazione maschile europea, resta una delle patologie meno diagnosticate e trattate. Può definirsi come un sintomo neuro-endocrino urologico per cui una semplice visita un’analisi di laboratorio potrebbero rivelarne la causa e trovare la terapia opportuna.
La presenza di un’eiaculazione precoce determina condizioni psicologiche di depressione e frustrazione. Due diverse possibili cause: la psico-sessuologica e quella biologica. Frequente l’associazione di entrambe le cause.
Eiaculazione Precoce Primitiva: si manifesta sin dai primi rapporti sessuali ed è quella più complessa da trattare poiché è più difficile individuarne la causa iniziale. Recentemente è stato evidenziato nella serotonina un ruolo importante nella genesi della EP Primitiva. La serotonina è una sostanza presente nel cervello e nel sistema nervoso che serve a regolare il trasferimento degli impulsi nervosi da un neurone all’altro. La ridotta produzione di serotonina a livello cerebrale determina depressione psichica. Questa può essere curata con farmaci, chiamati serotoninergici, capaci di aumentare la disponibilità di serotonina a livello cerebrale. Alcuni di questi farmaci, oltre all’azione antidepressiva, possono attenuare, a livello cerebrale, l’eccitazione indotta dagli stimoli sessuali tanto quanto basta per ritardare l’eiaculazione. Si inizia quindi ad utilizzare alcuni antidepressivi serotoninergici nel trattamento dell’eiaculazione precoce primitiva.
Eiaculazione Precoce Secondaria: spesso multifattoriale, compare improvvisamente e rappresenta il sintomo di una causa che l’ha determinata. Spesso è il sintomo di una patologia uro-andrologica localizzata a livello della prostata, delle vescicole seminali o dell’uretra, molto più raramente da una brevità del frenulo. La prostatite, essendo uno stato infiammatorio della ghiandola, se è molto marcata può determinare uno stimolo irritativi sulle terminazioni nervose periferiche circostanti determinando una facilitazione del riflesso eiaculatorio e quindi un’eiaculazione precoce a volte preceduta da un’erezione dolorosa. In alcuni casi di Deficit Erettile caratterizzato da difficoltà di mantenimento dell’erezione (fuga venosa, deficit arterioso) l’EP rappresenta il tentativo inconscio di affrettare l’eiaculazione al fine di concludere il rapporto prima che venga meno l’erezione stessa.
In altri casi è il sintomo di un’endocrinopatia, prima fra tutte un ipertiroidismo.
Terapia: psico-sessuologica o mirata alla soluzione delle cause che l’hanno determinata. Spesso è necessario un approccio terapeutico combinato.
Terapia locale con anestetici da contatto è la più datata e utilizza creme, pomate, gel o spray da applicare direttamente sul glande ed in particolare sul frenulo. Casi di EP occasionale o iniziale, legati a situazioni stressanti ad elevato contenuto di ansia, possono trarre beneficio dall’assunzione, circa un’ora prima dell’attività sessuale, di ansiolitici quali l’ Alprazolam 0,25 mg.
Dapoxetina: dovrebbe essere disponibile dall’estate 2009, farmaco serotoninergico, ritarda l’insorgenza dell’orgasmo e dell’eiaculazione incrementando nel sistema nervoso centrale i livelli di serotonina il mediatore chimico che costituisce il freno naturale della eiaculazione.
L’inquadramento diagnostico dell’EP viene facilitato da questionari strutturati che considerano l’autodiagnosi e la percezione della partner sostenute dall’indice clinico più diffuso ovvero lo IELT,
il tempo di latenza eiaculatorio intravaginale.
Nel 2007 è stato strutturato il seguente questionario che è ancora il più valido e completo.