Trattamento della Disfunzione Erettile (DE)

Una volta accertata la presenza di una DE non ormonale (Ipogonadismo) che può essere trattata mediante integrazione dell’ormone stesso, i trattamenti a nostra disposizone variano dalla terapia orale alla chirurgia.
Per quanto riguarda la terapia orale si è speso e si continuano a spendere milioni di euro per pubblicità e promozione.
Purtroppo però la rivoluzione apportata dai nuovi farmaci quali il Viagra, Cialis e Levitra rischia di trasformarsi in un grosso fraintendimento lasciando credere che questi prodotti siano una specie di afrodisiaco invece che delle medicine.
L’efficacia di questi farmaci è indubitabile, migliorando l’ossigenazione dei corpi cavernosi penieni e agevolando tutto il processo dell’erezione.
Appaiono di estrema utilità nei pazienti con una DE psicogena o in quelli sottoposti ad intervento chirurgico pelvico.
Inoltre questo trattamento è diventato un passaggio obbligato nella valutazione dei pazienti con DE che meritino un inquadramento diagnostico più approfondito mediante registrazione delle erezioni notturne.
L’altra terapia non chirurgica è rappresentata dalle iniezioni intracavernose di farmaci vasodilatanti quali le prostaglandine.
Seppure apparentemente molto invasiva, questa terapia ha la sua utilità nella riabilitazione dei pazienti con DE postoperatoria nella prima fase.


Per saperne di più, visita la sezione: TERAPIA NON CHIRURGICA

Infine una menzione particolare la merita la terapia chirurgica che troppo spesso viene dimenticata o neppure ben conosciuta.
Con l’intervento chirurgico, infatti, si raggiunge un risultato di gran lunga più soddisfacente laddove la terapia orale ha fallito o non può arrivare.
I migliori candidati alla terapia chirurgica sono i diabetici, i no-responder alla terapia farmacologia, i pazienti con trauma spinale e con grave IPP.
Il successo della chirurgia protesica peniena è ben rappresentato dal risultato dello studio di Rajpurkar e Dhabuwala nel 2003 in cui ben il 93,8% dei pazienti a cui viene impiantata la protesi si dichiara soddisfatto dei risultati raggiunti a livello di recupero della funzione erettile, contro il 51,6% dei pazienti trattati con Viagra e il 40,9% di quelli trattati con iniezioni intracavernose (vedi risultati nella tabella poco più in basso).



In cosa consiste però questo intervento chirurgico?
Esistono diversi tipi di chirurgia per la disfunzione erettile, essendo essa causata da diverse patologie che possono trattare specificamente (tarumi, incurvamenti, incompetenza venosa, etc.).
In realtà, però, l’intervento più diffuso e risolutivo per la disfunzione erettile consiste nell’introdurre delle protesi all’interno del pene (chirurgia protesica).
Le complicanze che si possono verificare a seguito di tale intervento sono assai gravi, infezioni e malposizionamento innanzitutto, e richiedono una notevole esperienza da parte del chirurgo e della sua equipe.
Le infezioni, in particolare, si possono verificare nel 2-4% dei casi causando con medesima percentuale la revisione e l’espianto della protesi.

Per saperne di più, visita la sezione: TERAPIA CHIRURGICA

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